Pages

Labels

sabato 9 agosto 2014

NunT'aReggae?

[Bob Marley]

"C'è un concerto reggae. Vuoi fare sorveglianza col dottore?"

Mh.
L'ultima volta che feci sorveglianza durante un concerto, fu per una neomelodica napoletana. Fu di una noia sconcertante ed il pubblico non aveva nè rasta, nè damigiane da cinque litri.

"Sì dai."

Avevo strutturato un programma bomba per la serata: a studio finito, almeno 5-6 dylan dog. Poi letto.
Invece, mi vesto.

Arrivo, il concerto è militarizzato, ma in fondo me l'aspettavo. Fino a qualche anno fa ce annavo io pure, vestita di canapa o con corpettini aderenti. Ricordo ancora un concertone di qualche anno fa, pieno di vino e d'allegria in cui un rastone mi coprì completamente coi rasta e mi baciò.
Le nostre madri credo stiano ancora cercando di smacchiarci i jeans, le converse bianche le buttai direttamente, tanto erano diventate rosa e s'erano forate per via di una scintilla.

Guardo il poliziotto all'ingresso, ci sorridiamo.
"Sò ragazzini eppure se distruggono, guarda che accidenti amo sequestrato". Dalle bottiglie di birra all'absolute vodka il passo è breve. eppure l'età media sarà di 15-16 anni, con qualche adulto e qualche outsider col mito di Bob sulla testa e nei polmoni.
Sorrido ripensando alla storiella del rastone, l'omino della coscienza mi si mette appollaiato sulla spalla e mi dice "sei borghese, arrenditi!"

No, non m'arrendo.

Il sound è simpatico. Però io vivo di rock ed il reggae dopo 20 minuti mi annoia, se in pieno possesso delle mie facoltà.

Mentre viaggio con la mentre tra i rasta del rastone, chiamano il doc.
Lo spettacolo è quasi ovvio.

"ragazzina, sedicenne, svenuta. Probabile coma etilico."
[quello che mi evocherò appena laureata]

Qualche scossone e si ripija. Però gli amici la mollano vicino all'ambulanza "grazie dottò, sennò nun ce vedemo er concerto". Un tizio cade e sbatte la testa, in un angolo un ragazzino coi leggings si vomita addosso, una tipa col semipermanente s'è ustionata il piede.
I poliziotti piantonano le uscite, girano con le torce accese per controllare palmo a palmo a terra.

Mi siedo, guardo il palco, il tempo di un respiro.

Sono borghese, m'arrendo.

Vostra, Astro.

14 commenti:

  1. E' un bollettino di guerra, non un concerto!!! :)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sotto questo sole ma soprattutto sotto questa luna, esplodono guerre di continuo, dear Moz.

      Elimina
  2. Risposte
    1. E come potrei, alli.
      Parafrasavo gli afterhours, tra l'altro.

      Elimina
  3. ma come si fa ad ustionarsi un piede ad un concerto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scintille moleste, Charlie. Mettiamola cosí ;)

      Elimina
    2. Orpo !!! ma usavano dei fogli A4 al posto delle cartine?

      Elimina
    3. Presumibile se calcoli una quindicenne viso d'angelo con una bottiglia da litro in mano.
      "Hai acqua dentro?"
      "No... vodka"

      Sorriso, candida.
      Sequestrata.

      Elimina
  4. Io a 15/16 anni mi comportavo meglio, ma si sa che noi si viene da un altra epoca ^^ Certo, in prospettiva... è davvero preoccupante pensare al futuro di tanti ragazzetti, al di là di concerti ecc, è il contesto, ubriacarsi ecc a 16 anni, mollare gli amici per terra... mah....
    Sarò vecchio, ma si stava meglio prima ;)

    Un saluto a te, buona settimana :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mauri, a 16 anni ero abbastanza scapigliata anche io. Compagnie particolari e carattere particolarmente estroverso hanno fatto la loro parte, questo è indubbio, eppure non rinnego quel periodo perché trovo mi abbia aiutato a guardare ben bene il mondo, quello da cui oggi, forse per età, forse per "consapevolezza", fingo i prendere le distanze.

      Un abbraccio forte, grazie per la tua visita.

      Elimina
  5. Certe cose una volta vissute si decide di lasciarle agli altri piuttosto che provarle di nuovo, senza offese né riguardi! :°D

    RispondiElimina

Leggere è una forma sofisticata di ascolto. Grazie, anche per le tue parole.

 

Blogger news

Blogroll

About