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giovedì 13 dicembre 2012

Back to the Future.


Mi viene da vomitare.
Mi viene da vomitare ma non sono incinta, grazieaddio.

Quello dei vecchi volti che propongono nuovi progetti è un vizietto tutto all'italiana.
Ma così stiamo messi veramente male.

Silvio, il Silvio, minaccia di tornare da anni. "Io torno, eh. Mi consenta, l'Italiano medio."
Non c'era tanto da essere stupiti.
Ma torna ed ha contro un giovane volto della politica, una faccia nuova: Bersani.

Beh, ma ci sarà un' alternativa ! Siamo in democrazia, amici !
Beppe Grillo.
Il volto disgustoso del populismo che t'infinocchia con una risata.

Aveva ragione, un vecchio lupo di mare. Chi per questi mari va...

martedì 18 settembre 2012

WakeUp!

Over the castle Pictures, Images and Photos

Mi dicevano.

Mi dicevano, quand'ero bambina, che ogni cosa ha un suo posto, nel mondo. Che ogni persona ha una sua dimensione, una sua ragione di vita, un suo progetto da portare avanti.
Mi dicevano, quand'ero bambina, che ogni cosa si supera, ogni persona è plasmata dalla vita e sa plasmare gli eventi della propria esistenza.
Mi dicevano, crescendo, che non dovevo aver paura di nulla, mai.
Che camminando camminando avrei tracciato un sentiero, che avrei potuto ripercorrerlo qualsiasi volta ne avessi avuto voglia, imbattendomi nelle curve della memoria, negli strapiombi dell'esistenza, negli scherzi del quotidiano. L'avrei ripercorso, avrei guardato bene i miei trascorsi, riguardato i colori che mi hanno resa la donna di oggi, la rosa che ieri era bocciolo.

Ripercorro - alle volte ho paura.
Ripercorro ma so che la strada non finisce, continua tra le fronde degli uliveti, sui terreni arsi dal sole, slavati dalla pioggia, tra i campi verdeggianti e profumati di primavera.
Si attraversano tanti paesaggi, se si ha la forza di continuare a camminare, se si ha sufficiente memoria per ricordare quanta strada si abbia già percorso.

Non ho paura, non voglio averne.
Questa strada è solo mia e accanto ho buoni compagni di viaggio.
Libri, musica, poesia. Amore.

Accompagnatemi, sono ancora qui.

E se Tu, che tutto puoi, dovessi avere un attimo. Beh, dammi una mano o anche solo una piccola benedizione, una parola gentile, una carezza immateriale.

Camminiamo, c'est bon.

lunedì 16 luglio 2012

Se se va n'paro, c'è già da sta contenti.

By Photobucket
Sì. Credo mi rispecchi, questa immagine. Salto nel vuoto, pensieri pesanti, macchie di colore.
Noia, Nausea, Esami, Psicanalisi.
Ti senti un pò Bukowski, un pò un fallito, ma cerchi di prenderla alla leggera, di gustarti il buono che c'è.
Poco tempo, poca chiarezza, poco cibo, poca forza d'animo.
Poco di tutto: pochezza.
"E' un bene ."
Sarà pure un bene, ma a questo genere di bene preferivo un male. Un gran bel male. Sputacisopra.
Ma annatevene a fanculo, tutti quanti siete vah. Voi, il bene, il vostro delirio d'onnipotenza e la mia sensazione di inadeguatezza.

Quarto anno. Meno due, e poi si balla. Meno due e adda passà a nuttata.
Adda passà.


sabato 9 giugno 2012

MDNA

Girl gone wild


Mastzellen all'attacco, sto degranulando.
Si va per campi, in cerca di pace interiore. E si degranula per 2-3 ore belle piene.
Madonna si bea tra giovani aitanti e double face, io mi beo tra madonne, Abbas e Widmann on arrival.

Che narrare.
Giorni tragicamente simili, orge emozionali di sentimenti contrastanti.
Campagne, prati in fiore. Granaglie incastrate negli sportelli delle auto, scarpe impolverate.

Tanta voglia di fare, tanto dolore fisico e confusione mentale.

Non abbiamo paura, io credo.
5 Yen.
Va bene così.

lunedì 9 aprile 2012

Esercizi di stile.

M. C. Escher, Three Spheres II, 1946


M. C. Escher, Three Spheres II, 1946



L'esercizio di stile è una specie di parcheggio in retromarcia, io credo.

Accosti: Specchiettospecchietto, sterza tutto a destra, metti la retro, entra e poi risterza.
Funziona, in linea teorica. Ha una bella teoria, assai sintetica. Talmente armoniosa che, mentre te la sgrani nel Rosario della memoria implicito-procedurale, punto per punto, il parcheggio ti pare già fatto.
Solitamente, a spiegarti l'esercizio degli esercizi di stile, è un uomo.
"Guarda, è un sacco facile."
T'impettisci, ti chiedi 

"com'èpossibilecheleDonnenonsappianoguidare-
maguardastomaschilismodov'èchecihaportate-
machevergogna. Tranquille,
sorellenelreggisenobruciato,
CHEIOVIVENDICOTUTTE!"

O giù di lì, nzomma.

Prendi, accosti.
Specchiettospecchietto e tutto quanto.
Sterzi, retro, entri.
Cazzo, il marciapiede non l'avevi calcolato mica.
E nemmeno la macchina dietro, a dirla tutta.
E nemmeno er burinotto che te fissa e te sghignazza dietro dicendo ar compagno de cerette
"emmò o sbaja, er parcheggio".

E infatti, lo sbagli.

"Ma non era specchietto specchietto e compagnia bella?"
"Sì, ma ci sono altre variabili."
Il Raymond Queneau della situazione sta iniziando ad esercitarsi. Un bel feedforward in azione, facciamo fruttare tutta l'LTP di questo mondo ed il VOR non ci deluderà.

E tu, donzella al volante pericolocostante, che fai?
Sorridi al tuo istruttore di guida : compagno di viaggio, cugino più grande, padre, amico fedele, fidanzato storico, compagno di giochi dell'ultimo minuto, signore a cui stavi per fare una fiancata da € 2000 e, serafica, gli dici:

"Non preoccuparti. 
Bene o male,
un parcheggio a spina di pesce
si trova.
Sempre."
E l'esercizio di stile, a quel punto, rapirà anche lui.

sabato 7 aprile 2012

UndiciMinuti

Francesca Woodman
(Francesca Woodman's photo)

Perché io sono la prima e l’ ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,
Io sono la Madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica.

domenica 12 febbraio 2012

ChissàKiloSa

"Samuel Aranda - vincitore World Press Photo 2011"

Io non so bene
se il mondo è paese, o cosa.
Non so nemmeno bene se io sono fiume o stagno.
So solo che ho tanta voglia di gettare giù tre parole, per sentirmi l'anima meno incatenata.
L'Italia è più innevata della Siberia, o' paese do sole s'è messo ad emulare altri modelli, a fare le cose in grande. E forseforse, i Maya, un pò c'avevano visto giusto con la storiella della fine del mondo.
Sono stanca, forte, ma stanca.
Lotto e mi sento vuota. Lotto e mi sento piena.
Lotto e mi sento. Punto.
Cogito ergo sum, può essere un inizio, sì. Io credo.
Mah.

Baci

mercoledì 1 febbraio 2012

No,bene.Niente.


No, bene. Niente.
Tocca prendere due misure. Cioè, potetecapirmiiocredo.
Passare da splinder, fedele amico per ben sette anni, a blogspot, fa un pò strano.
Blogspot.
Mi pare un "advertising space", non un diario. E pazienza. A qualcuno bisognerà pur parlare dei propri attimi di profondità intellettualoide.
Il cielo è biancobianchissimo ed il Conti è pesantepesantissimo.
Ho voglia di un pò di spazio, stamattina. Di un pò di scrittura creativa. Di sistemi a feedback e di somestesica ne ho fin sui capelli asimmetrici. Ma pazienza, si fa.
Accecata dai colori di Terry Richardson e dalla follia di 3 giorni di reclusione, imbratto anche questo nuovo spazio, dando il benvenuto a chi, per puro errore, vi ci finirà dentro.
Saluti

Mil.
 

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