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lunedì 9 aprile 2012

Esercizi di stile.

M. C. Escher, Three Spheres II, 1946


M. C. Escher, Three Spheres II, 1946



L'esercizio di stile è una specie di parcheggio in retromarcia, io credo.

Accosti: Specchiettospecchietto, sterza tutto a destra, metti la retro, entra e poi risterza.
Funziona, in linea teorica. Ha una bella teoria, assai sintetica. Talmente armoniosa che, mentre te la sgrani nel Rosario della memoria implicito-procedurale, punto per punto, il parcheggio ti pare già fatto.
Solitamente, a spiegarti l'esercizio degli esercizi di stile, è un uomo.
"Guarda, è un sacco facile."
T'impettisci, ti chiedi 

"com'èpossibilecheleDonnenonsappianoguidare-
maguardastomaschilismodov'èchecihaportate-
machevergogna. Tranquille,
sorellenelreggisenobruciato,
CHEIOVIVENDICOTUTTE!"

O giù di lì, nzomma.

Prendi, accosti.
Specchiettospecchietto e tutto quanto.
Sterzi, retro, entri.
Cazzo, il marciapiede non l'avevi calcolato mica.
E nemmeno la macchina dietro, a dirla tutta.
E nemmeno er burinotto che te fissa e te sghignazza dietro dicendo ar compagno de cerette
"emmò o sbaja, er parcheggio".

E infatti, lo sbagli.

"Ma non era specchietto specchietto e compagnia bella?"
"Sì, ma ci sono altre variabili."
Il Raymond Queneau della situazione sta iniziando ad esercitarsi. Un bel feedforward in azione, facciamo fruttare tutta l'LTP di questo mondo ed il VOR non ci deluderà.

E tu, donzella al volante pericolocostante, che fai?
Sorridi al tuo istruttore di guida : compagno di viaggio, cugino più grande, padre, amico fedele, fidanzato storico, compagno di giochi dell'ultimo minuto, signore a cui stavi per fare una fiancata da € 2000 e, serafica, gli dici:

"Non preoccuparti. 
Bene o male,
un parcheggio a spina di pesce
si trova.
Sempre."
E l'esercizio di stile, a quel punto, rapirà anche lui.

sabato 7 aprile 2012

UndiciMinuti

Francesca Woodman
(Francesca Woodman's photo)

Perché io sono la prima e l’ ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,
Io sono la Madre di mio padre,
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica.

 

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