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domenica 21 luglio 2013

Erasmus

[Google's pic]

"Devo prendere il treno per andare a Milano,
 a Torino, A Bologna insomma devo scappare, 
 chè qui in Calabria non c'è niente, proprio niente da fare 
 c'è chi canta e chi conta e chi continua a pregare. "
[Rosa - Brunori SAS]

"Ti vesti come una vecchia." Esordisce la mia amata sorella.
"Eh?" "Come una vecchia."
"Ma in che senso vecchia?" "Con le robe da vecchia, i pantaloni aderenti e le zeppe, le camicie. Da vecchia, non mi far spiegare, dai."

Sì, di base mi sto invecchiando da sola.
Passare da borchie, pantaloni strappati sul ginocchio, magliette e spilloni a 'ste robine, oggettivamente, fa vecchia.

Tutto iniziò da quando m'iscrissi nel posto in cui sto. Scappata dal paesello, finita a Roma, in un ateneo che non è esattamente il top in quanto a gesta proletarie. Non amo omologarmi, mi disturba e mi mette tristezza. Tuttavia ho iniziato a poco a poco, senza accorgermene. Via i braccialetti, via i jeans strappati, via la kefiah. Via la birrozza, le unghie nere, le serate di ubriacatura pesante. Via gli zainetti di canapa, le gonne gipsy, le maglie del Comandante. Via il fidanzato.

Probabilmente è crescere, mutarsi esteriormente.
Perchè dentro profumo sempre di rivoluzione, di gesta estreme, di megafoni nelle piazze, di Bakunin e Malatesta, di 99 posse.

Sorrido davanti alle mie lunghe unghie laccate in rosso, curate. Mai riuscii ad averne così, finivo per mangiarle e buonanotte al secchio.

Ma quest'anno mi allontano un pò da me, da questi vestiti attillati e questo intimo di pizzo.
Da questi stiletti e dai capelli, ormai, lunghi.
Faccio domanda d'erasmus, vedo di andare in Scandinavia. 

Mi manca Roma, c'è da dire anche questo.
Mi manca l'amaro con Anita, la luce fioca della camera piena di libri medici.
Mi manca anche il Primario che mi sorride in sala operatoria e mi fa una carezza quando gli dico che ho paura, che la chirurgia forse mi ruberà il futuro e la famiglia, che ho pianto dopo aver visto una paziente gonfia di chemio.

Aspetto questa vacanza, questi spazi nuovi. 
In fin dei conti siamo animali. Per quanto cambiare ci possa confondere, ci rende parimenti più attivi e concentrati.

Vi saluto

venerdì 19 luglio 2013

Sapore di Sale, Sapore di Male.

[Google's pic]
" E la grandezza della mia morale 
  è proporzionale al mio successo. 
  Così ho rifatto il letto al meglio, sai 
  che sembra non ci abbiam dormito mai... 

  Com'è strano il sapore che riesco a sentire 
  male di miele, male di miele. "
  [Male di Miele - Afterhours]

Pioggia, cielo del colore dell'immagine.
Cielo che odora di pioggia e di incertezze.

A giorni me ne vado nei Balcani, con una puntata in Grecia.
Mai come quest'anno meritavo di andar via, a respirare mare, senza betadine e primari e professori e libri davanti per una decina di giorni.
Dopo una lite furibonda con mia madre "decido" di far naufragare un proposito eccessivo, proprio stamani, sed nemo ad impossibilia tenetur, per quanto spesso io cerchi di valicare i miei limiti, a mò di sfida perenne contro questo ammasso di ossa e sangue e noia.

Aspetto lui, lo rivedrò dopo due mesi.
E poi me ne andrò, sperando di trarne qualcosa.
Oppure di trarne nulla, e sticazzi, non ne morrò nemmeno stavolta.

Buona giornata

lunedì 15 luglio 2013

Art Attack

[Google's Pic]

"Si dice che ad ogni rinuncia
 corrisponda una contropartita considerevole.
 Ma l'eccezione alla regola
 insidia la Norma."
[L'Eccezione - C. Consoli]

Oh-o!
Nel bel mezzo della solita paparazzata, vi faccio un sorriso e vi scrivo un post.
Vivere tra mentecatti, scappare, tornare e dargli dei mentecatti, beh prevede anche questo genere di conseguenza.

Da quando ho preso consapevolezza della mia me ed ho smesso di adombrarmi da sola, le solite storie e le solite accuse, hanno smesso di tangermi.

Mi faccio grasse risate e gli sorrido, prendendoli abbondantemente per il culo.
Però me li immagino domani, a sorridermi falsamente pur di avere un emocromo completo, un attimo prima degli altri.

Cazzo e come vi aspetto :)

Buona giornata, lettori.

domenica 7 luglio 2013

Pèrdono / Perdòno

[By Google]

"Non sarebbe bello,
  non farci più del male?
  Non sarebbe eroico,
  non essere degli eroi?
  Non aver paura... se capitasse a noi!"
[Riprendere Berlino - Afterhours]

Scrivo perchè in alcuni frangenti il silenzio non lo sopporto, non lo sopporto mica.

Sulla mia strada, mentre vagavo nel buio più totale e accecata da una luce fatua, qualcuno/qualcosa mi ha messo davanti una persona. Una persona intrigante, un alter-ego un pò più forte e un pò più fragile. Un alter-ego bello, almeno ai miei occhi, pieno di colore e di vitalità. 
E' arrivato senza preavviso, lo stronzo.
Si è presentato ad un concerto con una Peroni ed un panino e mi ha sconvolto le giornate, mi ha fatto scoprire il "senso", mi ha aperto gli occhi, piano piano, con la dolcezza di chi è tutto cuore. 
E' il mio dono più bello, è il mio pezzo.

Probabilmente lui non lo sa nemmeno, ma è bello così com'è, senza finzioni. E' bello perchè è il mio pezzo, perchè mi accarezza con il calore della sua anima, perchè, nel bene o nel male, mi protegge dal dolore. 

Alle volte sbaglia perchè ha paura, ed ha paura a mostrarsi indifeso, umano.

Quando capirà che l'Amo sopra ogni cosa, beh, allora mi farà uno dei suoi sorrisi un pò enigmatici, dall'altra parte della cornetta.
Verrà a Roma e non mi dirà niente, per non mettermi in subbuglio.

Dopo essersi perso quattro volte dalla stazione, riuscirà ad arrivare nel vialetto.
A quel punto citofonerà ed io gli aprirò la porta, dopo aver guardato dallo spioncino ed aver sgranato gli occhi.
"Scusa se sono in pigiama ma non ti aspettavo, scusa per i capelli scusa per...."

Nemmeno mi starà a sentire perchè sa che fingo bene, che in realtà potevo anche aprire ricoperta di fango, sarebbe stato lo stesso per me, come per lui.

E poi faremo l'amore, tre o quattro volte. E scoppieremo a piangere, per tutto quanto poteva accadere. 
Per quanto siamo stati sciocchi a volerci spacciare per eroi, dubitando della bellezza della quotidianità, anche se sporca, puzzolente e distorta dal caso o dalle nostre scelte più o meno giuste.
E dopo aver pianto mi farà ubriacare con uno dei suoi vini assurdi, restando sobrio, per farsi due risate.
Si arrotolerà una sigaretta e me la farà fumare, tanto sa che avrei provato gusto nello strappargliela dalle labbra, prima che potesse accenderla.

Forse fuori pioverà, speriamo.

Anche questo è per te. Non aver paura, ti ho fatto una promessa. Ti Amo.

venerdì 5 luglio 2013

Carne e Messi

[Taken from Google]

"Ho valutato i pro e i contro 
di una vita Rampante, 
scoprendo che l'amore passa 
l'Herpes è Per Sempre ! "

[Non si esce vivi dagli anni ottanta - Afterhours]

Oggi, insieme alla piccola, 
mi sono diplomata per la seconda volta anche io.
Sorrido, è un bel giorno per noi. 

Il solito piccolo intro post, alla Pink Floyd, che con il resto c'entra assai poco e che però fa ambient, guai non ci fosse. 
Come scrivevo commentando il post di un follower, c'è una espressione che spesso mi ronza nella testa, tra un esame e l'altro.
"Carne e Messi".

Un pò di annetti fa avevo un ragazzo assai intricato.
Fu una relazione lampo, addosso mi ha lasciato davvero pochi segni.
Vuoi per i pochi anni di entrambi, vuoi per la distanza invalicabile senza un'auto, insieme vivemmo poco e nulla.
Portava i capelli lunghi, si destreggiava bene tra filosofi e note. Ci conoscemmo quando suonavo in orchestra dove, ironia della sorte, ho conosciuto il mio attuale ragazzo stesso.
Stranamente, ciò che maggiormente mi segnò di questa storia, fu la sua fine.

Mi lasciò lui, brutto colpo per una ragazzina gonfia di deliri d'onnipotenza.
Mi scrisse una lettera che ancora conservo.
Tra le altre cose, mi lasciava perchè aveva bisogno di carne e messi.
Ci capii poco, onestamente, e ci piansi sopra pesante.

Nemmeno adesso riesco a capire cosa davvero volesse dirmi con quell'espressione.
Tuttavia, quando voglio esprimere l'inesprimibile ed ho bisogno di difendermi, è proprio così che chioso.
"Perdonami, ho bisogno ancora di carne e messi".

Vi saluto.

mercoledì 3 luglio 2013

Libertà?


"Lift up the receiver,
I'll make you a Believer!"
[Personal Jesus - Marilyn Manson ]

Mah, sì.
Tra i dodici ed i sedici anni il superuomo soddisfatto dalla Von Teese era uno dei miei "idols".
Un post non potevo non introdurlo con una delle sue hit, sarei stata cattiva verso la mia biondeggiante adolescenza mai conclusasi se mi ci fossi sottratta.

Premetto un umilissimo "perdono" per l'assenteismo dell'ultimo mese. 
L'università mi ha rapita e la farmacologia mi ha posseduta come uno dei più bollenti amanti, a tratti con la cupidigia di uno stalker, a dirvela proprio tutta. Sono una buona amante, si narra, quindi alla fine l'ho fatta mia come faccio più o meno sempre, più o meno. 

E gnente, adesso sto in libertà vigilata.

In realtà, a questa libertà profumata di alcool e di lentezza, manca sempre un pezzo.
Il mio pezzo preferito.
Il pezzo con cui so stare a letto un giorno intero, senza mangiare nè bere.
Il pezzo che profuma della mia libertà.

Vi saluto, a presto. 




 

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