[è un Milo Manara, che ci crediate o no.]
"Io l'ho capito che hai paura, sai?"
"Non era poi così difficile da intuire, Lajiniç. Però grazie per avermi dato ascolto. Alle volte davvero non saprei con chi altri confidarmi, a chi altri far annusare il mio male."
Se c'è una cosa che Lajiniç era sempre riuscito ad annusare, quello era l'odore di pioggia prima della tempesta nell'anima di Amelja.
"Non hai sbagliato nulla, Amelja, e tra qualche giorno te lo dimostrerai."
"E' solo che ho paura."
Amelja respira con fatica, qualcuno potrebbe azzardare che abbia la voce rotta dalla pioggia (atmosferica, stavolta) e dal pianto, ma lei non concederebbe sicuro un'impertinenza allusiva simile, perlomeno alla folla.
Per questo ha aspettato di essere lontana dagli occhi dei più, di attraversare tutta la Mala Strana, il Ponte Carlo gelato dalla neve. Si è stretta nel cappotto verde di lana cotta preso ai grandi magazzini, l'anno prima e ha salutato con gli occhi il palazzo della defenestrazione prima di salirsene a casa.
Nel chiuso della sua stanza, umida di pioggia e di panni stesi ad asciugare, gli ha telefonato.
"Dimmi che è tutto infondato, che sono solo parole."
"E' tutto infondato e sono solo parole, malinka."
"Quando sei tu a parlare, mi fido. Le cose diventano meno spaventose e si ridimensionano. Io ti credo ed il punto è che credo più a te che a me, Lajiniç."
"Riposa un pò adesso, per pranzo verrò da te e mangeremo dei Blinnè, potrei cucinartene un paio io. Ma ora riposa, è importante."
Lajiniç riattaccò, chiuse i suoi testi di anatomia normale e cercò la ricetta di sua zia Masha che aveva gettato chissà dove.
"Sarebbe buffo." Si sussurrò nella testa, con fermezza. "se solo lei sapesse quanto le nostre incertezze si somigliano..."
Mala Strana, Praga :)
RispondiEliminaUna stupenda cornice che posso 'toccare con mano' proprio perché ci sono stata. Anche a me infonde un senso di romantico calore quel posto; nonostante la neve ed il freddo.
Ci sono stato, in quel quartiere... caratteristico, sì :)
RispondiEliminaBel racconto ;)
Moz-
Praga è una città splendida. Mi è capitato di visitarla al liceo e tuttora ne ricordo la bellezza, nonostante il birrume a basso prezzo e varie ed eventuali, dear moz.
EliminaCome mi piace questo Lajiniç...contenitivo, caldo.
RispondiEliminaDa innamorarsene.
Già Gioia, già.
Elimina...incertezze che si somigliano, sono un buon inizio. E non scherzo.
RispondiEliminap.s. Io in gita scolastica andai a Budapest.
Sede vabbe alli, nella terra che ha adottato Rocco xD
Eliminaquante cose affiorano
RispondiEliminaPraga, dove ho lavorato per parecchio tempo
Mala strana, il titolo di un libro di Andrea Carlo Cappi che mi ha autografato lui poco tempo fa
Milo Manara, un dei miei fumettisti preferito
Un brain storming emozionale, Charlie.
Eliminasi, molto :-)
EliminaStando insieme, è tutto più facile e bello, e anche ciò che ci spaventa singolarmente, in due, è assolutamente e facilmente superabile. Una vera magia, dipinta molto bene in questo racconto da te citato :) Ciao! :)
RispondiEliminaA me Malastrana ricorda una pizzeria
RispondiElimina;)
Io Praga credo di non averla apprezzata abbastanza quando ci sono stata. Vorrei tornarci e se dovesse succedere, questo racconto mi accompagnerà piacevolmente ;)
RispondiElimina*-*
RispondiEliminale incertezze son meglio delle saldature,,,
RispondiEliminaHo avuto un sussulto quando ho letto il titolo, tanti tanti bei ricordi...
RispondiEliminaGrazie per questo amarcord :-)
Un uomo rassicurante. Esiste?????
RispondiEliminaCiao, Astrolabia :)
magico.
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