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domenica 19 ottobre 2014

Il Mondo è grigio, il mondo è blu

[Linee di velocità - Giacomo Balla]

"Tu sai citare i classici a memoria,
  ma non distingui il ramo dalla foglia."
[Pigro - Ivan Graziani]


Sì.
In preda ad un raptus di pendolarismo tra dolore e noia, ho sovvertito gli schemi.
Mi sono alzata, mi sono scrollata di dosso la polvere dei giorni tutti uguali ed il puzzo della routine. 
E ho visto.

Di base non trovo mai posto, m'insinuo come la ghiaia dove riesco, dove posso riempire.
Eppure c'è uno spazio dentro cui non ho bisogno di permessi, di cambi di forma, di dresscode.
C'è uno spazio in cui non mi devo adattare, non è necessario.
C'è uno spazio.

C'è uno spazio sottile, tra le labbra di lui.
C'è uno spazio sottile e caldo dentro cui io posso perfino mutare, dentro cui posso decidere di essere in una frazione di secondo la sabbia umida della battigia e l'aria pungente e rarefatta di montagna.

In questo cammino in cui mi sono inoltrata, di spazio ne ho individuato anche un altro.

C'è un luogo, in Abruzzo, da cui riesci a vedere il Gran Sasso e l'Adriatico, contemporaneamente.
All'inizio ti senti spaesato, ma poi nemmeno sei più corpo: è tutto un pari e dispari tra anima e colline, la linfa inizia a scorrere veloce come il sangue e finisci per essere panteismo, di botto sei tornato all'origine.

Un giorno,
da qualche parte, 
in qualche posto, 
inevitabilmente incontrerai te stesso. 
E questa - solo questa - sarà la più felice o la più amara delle tue giornate. 
[Pablo Neruda]

Adesso io non so bene dove sono, nè dove ho intenzione di andare.
Ma mi concederò un respiro, forse due.
E poi ripartirò.

 

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