[Concetto Spaziale - Attese - Lucio Fontana]
"E poi verso sera li vedi,
tutti a caccia: una donna e via!
Che attraversano la notte a piedi,
per truffare la malinconia."
Banana Republic - L. Dalla / F. De Gregori
Questo post ce l'avevo in testa da anni.
Probabilmente, da prima che questo spazio vedesse la luce.
Alogena.
Vabbè.
Il Fontana l'avrei messo ancora più in grande, senza commento alcuno.
Avrebbe ben interpretato il senso del testo che mi appresto a scrivere.
Ma sarebbe stato ingiusto verso l'Astrolabia che fui e, soprattutto, nei riguardi di chi legge.
"Ma il tuo vecchio marito, nonna? Se n'è andato?"
Sposò mio nonno in seconde nozze, fino a dieci anni credevo fosse la madre di mia madre e dio-solo-sa quanto ne desiderassi gli occhi azzurri, o forse verdi. Belli, cangianti.
"Mio marito l'hanno fatto andare via."
"Chi?"
"La guerra."
Quando nonno era via mi mostrava qualche foto.
"Giuseppe si chiama. Chiamava."
Me lo rivedo. Pipa in mano, sguardo severo.
"Giuseppe."
"Sì, Giuseppe. E' bello sì?"
"Più del nonno."
"Zitta però, al nonno non dire niente."
Shhhh...
dita incrociate sulle labbra, per baciarle due volte.
Un gesto che era una promessa sacra, un patto tra piccoli e grandi.
"Ma allora nonna, è morto in guerra?"
"Non è morto."
"E allora dov'è?"
L'insensibilità dei bambini è una delle cose che ancora oggi mi evoca insofferenza.
Ma la giustifichi, bene o male.
Nell'adulto, l'insensibilità, ti chiedei quale abisso nasconda.
"E' disperso."
Che parola nuova.
"Che significa disperso?"
"Che non l'hanno più trovato. Nè vivo, nè morto."
"Beh ma allora non è morto!"
Rideva, la nonna.
Ancora ne vedo la luce bellissima negli occhi, ne percepisco il suono del respiro.
"Massì che è morto, ormai sono passati tanti anni."
"Nonna, noi lo dobbiamo cercare! Secondo me è vivo! Magari domani torna a trovarti, tu che ne sai?"
Rideva, poi le scendeva una lacrima.
Ma subito si girava.
Non era educato mostrare la tristezza, per di più ad una bambina.
"La vuoi una frittatina?"
E alla fine, mi fregava.
Tutte le mie domande mi si bloccavano in gola.
Per lei era una manna, presumibilmente.
Oggi forse le avrei chiesto ancora dell'altro, col tono spocchioso della gioventù.
O forse nemmeno le avrei chiesto nulla.
Allora, però, a quella storia ci credetti.
Ed ogni giorno, dolcemente, speravo di vederla con l'altro nonno.
Ora, ne sono certa, in un qualche dove.
L'ha ritrovato.
Questo post ce l'avevo in testa da anni.
L'ho riletto e stilisticamente nemmeno è dei migliori.
Ma è il più vero, credetemi.
Sì sente che è vero, che prima di partorirlo l'hai tenuto dentro di te...
RispondiEliminaCol cavolo.
RispondiEliminaChe non è uno dei migliori.
Ma lo sai, che io sono frignotta.
Per un periodo mi sono scritta tutte le storie di guerra dei miei nonni e mi sembrava un altro mondo, un altro amarsi..
RispondiEliminaBellissimo post, sa di rose dopo la pioggia.
Un abbraccio
che bell'immagine.
EliminaBenvenuta, Thana.
L'ho scritto anche a Gioia nel suo post di oggi, si sente tutto quell'amore che come le braci non si spegne mai.
RispondiEliminati crediamo
RispondiEliminaed è un bel post in ogni caso
E' un post bellissimo, Astro. Bellissimo. Mi ha toccato profondamente, poi potrei dire tanto altro ma... dico solo, e ancora, che è bellissimo. Uno dei più belli in assoluto, fidati.
RispondiEliminaBuona settimana ;)
mauri sei sempre dolce e sensibile.
EliminaUn abbraccio.
Invece è pieno d'amore di ricordi e di poesia..
RispondiEliminaL'ho trovato meraviglioso!
Un abbraccio serale! ..e la speranza , se tu non l'avessi fatto, di un tuo ricambio di unione al blog...
Mi piaci molto!
http://rockmusicspace.blogspot.it/
Bella questa pagina.
RispondiEliminaI vecchi che ci sono cari possono sorprenderci e anche intenerirci. Perché sono tornati come i bambini, un po' anche vulnerabili, come loro.
E così ci inteneriamo anche noi!
Invece tu hai avuto una grande sensibilità.
RispondiEliminaQuesta storia, nelle mani di altri, poteva diventare calunnia, insofferenza, odio e peggio di peggio diffidenza, invece hai compreso e lo hai fatto in un'età cruciale!