Sonetti Sacri - John Donne
Morte, non andar fiera se anche t’hanno chiamata
possente e orrenda. Non lo sei.
Coloro che tu pensi rovesciare non muoiono,
povera morte, e non mi puoi uccidere.
Dal riposo e dal sonno, mere immagini
di te, vivo piacere, dunque da te maggiore,
si genera. E più presto se ne vanno con te
i migliori tra noi, pace alle loro ossa,
liberazione dell’anima. Tu, schiava
della sorte, del caso, dei re, dei disperati,
hai casa col veleno, la malattia, la guerra,
e il papavero e il filtro ci fan dormire anch’essi
meglio del tuo fendente. Perché dunque sei tronfia?
Un breve sonno e ci desteremo eterni.
E morte più non sarà. E tu, morte, morrai.
Non si può morire a diciannove anni.
lunedì 26 maggio 2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
No, proprio non si può... :(
RispondiEliminaE' ingiusto.
RispondiEliminaMoz-
Purtroppo la vita è anche questo ^^
RispondiEliminaPrima impariamo ad accettarlo, meglio potremmo affrontare ciò che ne consegue.
Un abbraccio, comunque.